Feedback di due insegnanti dopo gli incontri del progetto per le scuole con Sonia Scarpante.
Le Considerazioni di Romina Nardozi
“Ho sempre pensato che la scrittura mi potesse salvare. Ho vissuto la mia vita con la penna su un foglio bianco.
Scrivere è stato il mio rifugio, la mia speranza, quella rabbia che non era mai manifesta.
Quando la dottoressa Scarpante è entrata nelle mie classi e ha iniziato a raccontare la sua storia e le difficoltà della sua vita, io sono tornata al passato, ho ripercorso la mia di storia, la lunga malattia che ha devastato la mia famiglia e la mia giovinezza, mai vissuta. Ho pensato che anche io scrivevo e scrivevo e lasciavo che le parole cancellassero le paure e le distanze.
Emozionata, mi sono guardata intorno, ho cercato gli occhi dei miei ragazzi e li ho visti: attenti, lucidi, presi dalla storia. La dottoressa è arrivata nei loro cuori immediatamente, loro l’hanno accolta come sempre fanno i ragazzi: spontaneamente. Ciò che ne è venuto fuori sono stati dei racconti così intimi che la paura di denudare l’anima non ha fermato i pensieri. Nei loro scritti c’è stata la voglia di lasciare uscire la vita, con il suo passato e con il futuro che spaventa. C’è stato il desiderio di farsi vedere in un’eta nella quale si è campioni a nascondersi. Il percorso è durato poco, secondo me, ma ha raggiunto comunque il suo obiettivo: liberarsi, comunicare e condividere. Ciò che ha fatto la differenza è stata la serenità scaturita dopo la condivisione. Anche coloro che non se la sono sentita di leggere le proprie storie, hanno ugualmente vissuto quello stato di grazia che è il risultato del liberarsi dalla paura di essere giudicati. I miei ragazzi hanno scritto cose molto belle e le hanno scritte molto bene. Hanno usato aggettivi e verbi come se fossero degli esperti delle emozioni e la sintassi era perfetta. Questo succede quando non c’è il giudizio ma solamente l’ascolto. Io ho conosciuto meglio i loro pensieri, le loro convinzioni, le loro difficoltà, le ansie e le paure, le gioie e le passioni.
Per questo ritengo che questa sia un’esperienza da ripetere assolutamente.
Grazie alla dottoressa Scarpante perché non si finisce davvero mai di imparare.”
Nardozi Romina
Considerazioni sul lavoro svolto a scuola di Alessandra Giorgetti
“Ho conosciuto Sonia grazie a Bookcity e in quella occasione ho avuto modo di “assaggiare”il suo metodo e, per restare nella metafora del cibo, mi ha ingolosita. Mi sono convinta che anche i ragazzi, pur nella loro giovane età, avrebbero potuto beneficiarne. Così ho proposto un progetto di scrittura terapeutica per le classi seconde medie della mia scuola.
Abbiamo programmato 4 quattro incontri di due ore ciascuno, per ogni classe, prevalentemente nella prima parte dell’anno. Questa scelta è stata dettata dall’esigenza di poter raccogliere successivamente nel corso dell’anno i lavori dei ragazzi e soprattutto mettere a frutto quanto sperimentato. Le colleghe hanno aderito di buon grado e qualcuno lo ha esteso anche alle terze. Abbiamo, quindi, cominciato l’avventura che ci ha confermato quanto i nostri giovanissimi abbiano bisogno di raccontarsi; la scuola è il luogo della Narrazione. Narrazione della storia e dei suoi personaggi, Narrazione della scienza, della sua evoluzione e della sua importanza, Narrazione dell’arte attraverso le opere e gli autori, insomma la scuola è il luogo delle Narrazioni, ma forse talvolta, presa dalle aspettative della società, delle famiglie, dimentica di proporsi come luogo del racconto di sé da parte dei ragazzi.
Attraverso questa esperienza abbiamo offerto ai nostri studenti uno spazio di racconto personale: abbiamo condiviso frammenti di vita, ci siamo commossi tutti insieme, abbiamo sorriso, abbiamo capito che nessuno è solo nel momento in cui accetta di condividere le proprie emozioni. Qualche studente ha puntato i piedi, ma alla fine, suo malgrado a denti stretti ha ammesso che il lavoro ha avuto una certa utilità, nel promuovere la conoscenza reciproca tra pari.
Come insegnante di lettere ho notato che anche la competenza della scrittura ne ha beneficiato; dopo questa esperienza anche quegli studenti che incontrano maggiori difficoltà nella scrittura dopo gli incontri con Sonia, affronta il testo scritto con maggiore serenità.
Sono molto contenta di questa esperienza, sono contenta di andare in pensione lasciando alle mie colleghe il contatto di Sonia per continuare in futuro questa bella esperienza.”
Alessandra Giorgetti